Storie a caduta sul mondo della birra artigianale
Avete detto, storia della birra? È un lungo viaggio quello che l’ha portata dalla civiltà dei fiumi fino a noi, un racconto che inizia più di 10.000 anni fa. Siete sicuri di volerlo ascoltare tutto? Ok, mettetevi comodi!
Sappiate, che già in Mesopotamia e nel Vicino Oriente, i nostri antenati avevano ricavato una bevanda alcolica, dalla fermentazione dei cereali e dalla miscela di farina lievitata e acqua. Era la prima birra della storia. Non si sa chi l’abbia inventata, ma i Sumeri (dopo vari brindisi) ringraziavano la dea Ninkasi, signora della birra, colei che secondo la leggenda, insegnò al popolo la preparazione della bevanda.
Ora vi spieghiamo come è arrivata fino a lì. Fino al chioschetto sulla spiaggia che vi sta aspettando.
La birra c’era, c’è e ci sarà. Dalla Mesopotamia alla Rivoluzione Industriale, un viaggio fatto di alti e bassi, in un testa a testa continuo con il vino. Per i Romani era roba da barbari, mentre nel Medioevo la producevano i monasteri. Ma andiamo con ordine… qui le tappe salienti della storia della birra.
A festeggiare con qualche birra in compagnia, dopo i Sumeri, proseguono anche gli Etruschi, con una bevanda chiamata “pevakh”, realizzata con segale e farro oppure con frumento e miele.
I Romani invece chiamavano la birra “cervisia” in onore della dea Cerere, protettrice dei raccolti. Ma alla “bionda” preferivano il vino. Tra i più scatenati birra lovers dell’epoca c’è però Agricola, governatore della Britannia, che di ritorno a Roma, portò con sé 3 mastri birrai e trasformò la sua casa in un vero e proprio pub in stile inglese.
Nel Medioevo la birra fa la sua fortuna. Le tecniche di produzione vengono raffinate in conventi, veri e propri laboratori di ricerca. I primi produttori italiani sono niente meno che i monaci di Montecassino, che durante questi anni lanciano una tradizione che ancora oggi sopravvive, nelle celebri trappiste dei monasteri belgi e olandesi. La vera svolta è intorno all’anno 1000: l’aggiunta del luppolo è la novità che dona alla birra il suo caratteristico “amaro” e la sua inconfondibile schiuma.
Con la Rivoluzione Industriale la birra inizia a essere lavorata con organizzazione e tecnologia avanzate. Aumenta la quantità ma anche la qualità, grazie agli studi di Pasteur. Le sue ricerche hanno consentito di realizzare colture di lievito pure e di applicare anche alla birra il processo di pastorizzazione.
Nel 1841 Anton Dreher lancia a Vienna la Lagerbier, conservata in magazzini a bassa temperatura e introduce il vapore nel processo di produzione.
Infine il frigorifero! Lo stesso che dopo più di un secolo, vi consente ancora di gustarvi in spiaggia una delle nostre birre, la Bionde Golden Ale! Bella fresca è meglio, non è vero?